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27 Gennaio: Giornata Della Memoria prof.ssa Maria Miracapillo

Intervista ad Alessandra Cristiano

Nell’edizione di Gennaio della rivista “Insieme”, mensile della Diocesi di Andria, è possibile leggere
l’intervista “La Giornata della Memoria a Scuola”, rilasciata dalla prof.ssa Alessandra Cristiano, docente
di Lettere presso la Secondaria e Funzione Strumentale Area 4, alla prof.ssa Maria Miracapillo, docente
di Religione presso la stessa Secondaria e membro della redazione della rivista “Insieme”.

 27 Gennaio: Giornata Della Memoria

 

Intervista ad Alessandra Cristiano,

docente di Lettere presso la Secondaria di I grado “P. Cafaro”

 

 1 Celebrare la Giornata Internazionale in memoria delle vittime della Shoah è imparare a vivere da cittadini del mondo, rispettando le differenze. Alessandra, cosa ne pensi al riguardo? 

La Giornata della Memoria deve essere celebrata! Gli studenti guardano alla Storia, sempre, come a qualcosa di noioso. Dobbiamo insistere nel far capire loro che la Storia è “Maestra di Vita” e, per capirlo, devono conoscerla. Viviamo in un’epoca in cui è importante solo “il qui ed ora” e solo la scuola può insegnare l’importante relazione tra causa ed effetto. In famiglia e a scuola, comincia il lungo cammino per diventare cittadini del mondo. Se poi a guidarci c’è anche la mano di Dio…ancora meglio! Quando, in classe, succede qualcosa di grave, perché qualcuno non ha rispettato l’altro e ho paura, perché non so come guidare questi “esserini” che mi sono stati affidati, a Dio chiedo la forza. A Lui chiedo di illuminarmi la via. Credo che sia fondamentale credere che nessuno, in questo mondo, può bastare a se stesso. Ognuno ha bisogno degli altri, anche di chi può sembrare inutile ed insignificante. Solo così, ognuno può imparare a rispettare l’altro, non per quello che si aspetta che sia, ma per quello che è.

 2 In un contesto culturale nel quale i diritti umani, le storie di umanità e la dignità della per sona umana fanno fatica a farsi strada, quali percorsi ritieni prioritari per orientare i ragazzi a intraprendere cammini di senso?

 Personalmente, non sono una docente ossessionata dai programmi. Prima di tutto, appena si verifica un episodio di violenza o discriminazione in classe, credo che, come educatori, abbiamo il dovere di fermarci ad affrontare e risolvere i problemi che riguardano “le persone”, “le relazioni”, in quanto, sono convinta che, un alunno non sereno, non potrà mai essere un bravo studente. L’I.C. “Verdi-Cafaro”, da sempre, fa vivere esperienze significative ai propri alunni, attraverso la visione di film sul tema, per dare occasione di riflessione e discussione, attraverso la produzione di lavori, frutto di approfondite ricerche, attraverso incontri testimonianza, attraverso la scoperta e la celebrazione di eroi, come Perlasca, e attraverso concorsi di scrittura. Quest’anno, in particolare, i ragazzi delle classi terze, incontreranno l’autore Carlo Greppi, al termine della lettura del testo “Non restare indietro”. Il libro racconta la storia di un ragazzo difficile che, per caso, nella nuova scuola, in cui è approdato, vivrà l’esperienza del viaggio delle scolaresche ad Auschwitz. Il libro sta piacendo tantissimo ai ragazzi ed anche l’incontro si prospetta molto formativo. Questo uno dei semi che noi docenti dell’I.C. “Verdi- Cafaro” piantiamo nei cuori e nelle menti dei nostri alunni.

 3 Crescere in umanità non è un dato semplice per nessuno e mai scontato Quali “sfide” le agenzie educative devono mettere in campo per aiutare le nuove generazioni al recupero dei valori di convivenza civile e per una società democratica, libera e giusta per tutti?

 La Giornata della Memoria è un momento forte, in cui tutto il mondo si ferma a ricordare i milioni di vittime della crudeltà umana. Come insegnanti, dobbiamo quotidianamente trasmettere, in primis, attraverso la nostra condotta, il valore del rispetto delle differenze. Rispettare le differenze deve cominciare dal rispetto del compagno in difficoltà, dal rispetto del compagno straniero. Purtroppo, con il passare del tempo, le nuove generazioni fanno fatica a comprendere che lo sterminio è Storia. Spesso, credono che si tratti della trama di un film. Infatti, sempre più frequentemente, quando mi addentro nei racconti delle vicende della Shoah, gli alunni mi domandano: “Ma, quello che ci sta raccontando è vero? Imparare a vivere da cittadini del mondo è un’impresa difficile, un cammino lungo. Celebrare la giornata della Memoria è una delle tappe di questo cammino. Tutto comincia a casa, continua a scuola, e si concretizza nelle scelte di vita che ognuno fa. La scuola, che ancora in molti bersagliano, è l’unico punto di riferimento saldo per le giovani generazioni, veicolo di conoscenze, luogo di riflessione critica, strumento di risoluzione di tanti problemi della nostra società e noi docenti,  siamo ancora chiamati, nonostante internet e la flipped classroom, a formare le coscienze delle giovani generazioni. Siamo, in parte, responsabili di ciò che saranno da adulti. Basti pensare che l’80% delle denunce per violenze sui minori arriva dalle segnalazioni dei docenti…dalla scuola! Insegnanti si nasce, non si diventa! La nostra è una missione. Sono ancora romanticamente convinta che, a segnare la nostra esistenza da cittadini consapevoli, siano anche gli insegnanti “di valore” che incontriamo sul nostro cammino.

 

 

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