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“Giornalisti non si nasce, ma si diventa”.

Concluso il PON di giornalismo alla Cafaro con le classi terze.

Trasformare l’aula in una redazione giornalistica, lavorare in squadra, dividersi compiti e ruoli, raccogliere le informazioni, verificare fatti e fonti, filtrare, selezionare, incuriosirsi, fare domande, informarsi per informare gli altri.

Dal laboratorio di informatica presente a scuola alla scrivania di casa il passaggio è stato forzato, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, ma dovuto e tutti hanno mostrato grande capacità di adattamento. 

Sono gli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Pasquale Cafaro di Andria che hanno concluso il 25 giugno il PON “Giornalisti non si nasce ma si diventa” curato dalla tutor e docente, Cristiano Alessandra e dall’esperta, dott.ssa Saccotelli Nunzia.

Dalla vecchia maniera di fare giornalismo ai nuovi strumenti tecnologici, dalla cronaca all’economia, dall’attualità allo sport, gli studenti hanno toccato con mano la realtà legata alla professione giornalistica scoprendone tutto il fascino che la caratterizza.

Per rendere efficace il lavoro svolto tutta la seconda parte del PON, svolto on line, è stata dedicata all’intervista fatta a personaggi noti e meno noti.

Dal volto noto del Tg1 Francesco Giorgino, conduttore televisivo e docente di Sociologia alla Luiss di Roma, ai veri eroi di questo periodo legato all’emergenza sanitaria, ossia medici, infermieri e personale sanitario, impegnati in prima linea, ai campioni sportivi, come Francesco Fortunato, talento di atletica leggera nato nella nostra città e diventato famoso nel mondo.

Il PON, attraverso le interviste, ha offerto ai ragazzi la possibilità di osservare il mondo e scoprirne la realtà con la curiosità e con spirito critico, ha insegnato a distinguere le vere notizie da quelle false, ha educato all’uso ponderato dei social media. Ha educato all’informazione e formazione. 

 

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